
Le opere esposte sono il risultato di una contaminazione
tra il linguaggi della fotografia e della grafica.
Le fotografie utilizzate sono quelle che tritiamo nelle riviste:
della pubblicità, della cronaca, dello spettacolo ecc..
sono immagini finalizzate a determinati contenuti,
le quali non vengono assunte nella loto interezza,
ma ne vengono utilizzati soltanto dei frammenti,
che uniti ad altri, secondo la tecnica del collage,
formano immagini diverse.
Le immagini così ottenute, vengono ingrandite attraverso
Una stampante (fotocopiatrice, plotter( e su di esse
Si interviene manualmente con pastelli e tempere,
sottolineandone le linee strutturali e modificandone
i rapporti tonali secondo un criterio pittorico.
Le immagini così trattate acquistano una autonomia
Espressiva e formale rispetto alla fotografia,
entrando con pieno diritto nella categoria della grafica.
Anche dove lo stesso soggetto viene ripetuto,
si tratta comunque di opere uniche,
dato che gli interventi manuali non sono e
non possono essere mai gli stessi.
Un altro aspetto di questo lavoro è rappresentato
dall’itinerario operativo: che parte da
situazioni casuali attraverso la ricerca d’immagini;
dall’utilizzazione d’immagini pronte; dal loro
riciclaggio; dall’utilizzazione per differenti composizioni
di frammenti delle immagini selezionate.
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