Per i 700 anni dalla morte del Sommo poeta, abbiamo deciso di cimentarci in un progetto “visionario” e di reinterpretare la Commedia a modo nostro, riadattandolo alla situazione che stiamo vivendo.
I visi deformati e nascosti dalle mascherine (autentica pena infernale) ci danno la possibilità di concentrarci sull’In-fèrno che viviamo ogni giorno, di ascoltare le urla silenziose di chi soffre, e le voci soffocate di chi non riesce a gridare.
Paradossalmente l’inferno diventa quel luogo naturale dove le speranze devono germogliare, diviene varco obbligato per la redenzione e se quel “lasciate ogni speranza o Voi ch’intrate” ci preoccupa e ci intimorisce, Dante ci restituisce un grande insegnamento di coraggio; occorre dunque entrare nell’In’fèrno e oltrepassarlo per ritrovar le stelle.
L’attore è il “burattino” tramite il quale far trapelare tutte le angosce del presente e le speranze offuscate del futuro.
I celebri versi del poeta fanno da sottofondo alla plasticità dei volti che si contorcono e cercano una via d’uscita da “… la valle d’abisso dolorosa”, trovandola attraverso l’amore, la “virtute” e la “canoscenza”. #DanteDì #inferno #dantealighieri #divinacommedia #25marzo
Questo il promo:
Questo il video:
Commenti