Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2008
“Allora, inizio…” L’incontro con Marcello Simonetti è sbrigativo e illuminante insieme, come la pioggia indorata da un fulmine che elettrizza l’aria rendendola amara. Non la sua voce, ma le mani, mani prodigiose, hanno la capacità di accogliere chi le vede rigirarsi su se stesse a plasmare l’aria riempiendo di segni e di volumi il vuoto apparente dello sguardo. Mani più simili agli occhi, che ritmano il tempo istante per istante e sembrano mettere in secondo piano la forte prensilità della loro stretta. Mani che rivelano la dimensione più intima e sacra dello scultore: quella legata alla morbidezza di chi non osa toccare se non per sfiorare ed accarezzare insieme, per insinuarsi candidamente tra pieghe di carne e riccioli scomposti. Mani che parlano, vedono e sentono, che avvertono pudiche l’essere nell’impalpabile istante della vibrazione, come nome che evoca ed anticipa la forma. “ Figurine leggere, così”. E’ questa la poetica dell’artista: la leggerezza. Nelle molte icone bronz

Mostra a Gubbio - Antonella Privitera

GUBBIO – ARTE ANTONELLA PRIVITERA ESPONE CASA DI San UBALDO L’artista Romana, espone per la prima volta in Umbria, a Gubbio, dove trascorre lunghi periodi e che considera quindi sua città d’adozione. Dall’esperienze nel campo della moda, approda all’arte figurativa, con una tecnica fotografica e pittorica, attraverso la quale esprime il suo particolare ed originale linguaggio. La fotografia è la possibilità di cogliere l’attimo che influenza e alimenta il talento dell’artista, la quale si avvicina alle tecniche di manipolazione creativa, offerte dalla tecnologia, con un approccio quasi spirituale, favorito dalla filosofia buddista, abbracciata da Antonella sin dall’adolescenza. Il risultato dell’unione spirituale ed armonica tra tecnica fotografica, computer e manualità pittorica e decorativa è un attimo colto dall’obbiettivo, ma non più relegato a momento descrittivo, bensì ampliato per rappresentare non solo il soggetto, ma l’emozione che il soggetto ispira nell’ar