Il tema dell'ambigua separazione tra sogno e realtà è centrale in "Sogno, ma forse no", di Luigi Pirandello dove queste due dimensioni si intrecciano, generando un'atmosfera di tensione sospesa. La protagonista, una giovane ed affascinante donna, inizia a sentirsi insoddisfatta del suo amante attuale, mentre il richiamo di un ex amante, tornato ricco da terre lontane, l’attrae sempre di più. In un breve sogno, la donna vive drammaticamente le conseguenze che il declino del suo amore potrebbe comportare. Nel sogno, l'amante geloso, consapevole della crisi del loro rapporto, strangola la donna, tracciando sul suo collo un segno livido che rappresenta un legame ben diverso dalla collana di perle che lei desidera. Al risveglio, la donna tira un sospiro di sollievo, ma la collana, carica di un sinistro potere, collega sogno e realtà. La cameriera entra con un pacchetto: è proprio la collana del sogno, inviata dall'ex amante. Poco dopo, bussa alla porta l'amante attuale, con cui la donna inizia una conversazione che potrebbe ripercorrere le stesse note acute del sogno. Pirandello dimostra una straordinaria abilità nel creare la scena onirica, avvalendosi di sofisticati strumenti teatrali. Il dialogo tra la donna e il suo amante risulta meno significativo rispetto all'atmosfera inquietante che permea la scenografia espressionista. Nonostante il lavoro sia prettamente visivo, è il narratore, come un osservatore silenzioso, che fa da guida all’ascoltatore tra i movimenti, i gesti e le atmosfere, rendendo tangibile il mondo emotivo della coppia. I suoni evocati dai ricordi del mare, dalla melodia di pianoforte del loro primo incontro, amplificano le emozioni, immergendo l’ascoltatore in un viaggio sensoriale ed onirico.
La domanda rimane: è stato solo un sogno? Forse no!
Con Priscilla Benedetti, Giovanni Biscontini e Marco Panfili; con la partecipazione di Marco Bisciaio. Regia/effetti sonori Marco Panfili. Una produzione Arte & Dintorni
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