Torna il fortunato format ideato dall’Associazione Culturale Arte & Dintorni “M.U.S.A.T. – Metti Una Sera a Teatro con...” e lo fa portando sulla scena un autore che sul palcoscenico non ti aspetti: Italo Calvino. Sì perché lo abbiamo tutti letto, studiato o comunque “incontrato” attraverso citazioni o stralci di testi postati persino qua e là sui social network.
Ma chi conosce la vena teatrale di questo scrittore?
Ebbene sì, in un primo momento Calvino guardava al teatro come sua massima ispirazione ed obiettivo, come testimonia uno scambio epistolare, risalente agli anni 1941-1943, con l’amico Eugenio Scalfari. Ma questa passione giovanile, questa sperimentazione che in effetti sembra calzare molto bene con la sua poetica e con la sua scrittura, non ebbe poi effettivamente seguito.
Si dedicò così principalmente alla narrativa, ma alla luce dei fatti e dei testi analizzati, ci sembra quasi di vederlo, riflessivo e sognante, mentre immagina già le scenografie ed i personaggi che si muovono sul palcoscenico.
Basta leggere i suoi romanzi per cogliere la profonda teatralità di certi personaggi ed avvenimenti, per questa semplice ragione quelli che andranno in scena questa sera non saranno soltanto i poco noti testi teatrali scritti da Calvino. Saranno ben sette le scene rappresentate, tra le quali vedremo comparire una vecchia conoscenza di noi tutti: Marcovaldo, dalla comicità ed ironia senza eguali. Attraverso scene fiabesche, surreali e allo stesso tempo ricche di significati, che avranno come filo conduttore “le città...(in)visibili”, ispirato al titolo del famoso romanzo del 1972, si percorrerà l’immaginario di un autore che ha segnato la storia della nostra letteratura in un modo assolutamente inedito e coinvolgente. Si salterà avanti e indietro nel tempo, attraversando i vari periodi in cui Calvino scrisse, sottolineando come sia sempre stato fedele a se stesso ed inconfondibile nella sua unicità, ma soprattutto come la sua fantasia non sia mai stata “inquinata” negli anni, mantenendo colori e vivacità inestinguibili.
Momenti esilaranti, a tratti assurdi, e momenti profondamente intensi e colmi di significati si alterneranno in una serata di grande divertimento, ma anche di riflessione sul concetto di “città”, sul vivere comune, sull’assurdità e sui paradossi. Dalle sabbiature improbabili di Marcovaldo, al naufragio di Valdemaro; dai dubbi esistenziali degli spalatori di terra, alla più assurda Baghdad mai immaginata; città celate tra nuvole e onde, città abbandonate, città nascoste. Un susseguirsi di scene visionarie che oscillano tra realtà paradossale e favola pura.
Una serata monografica e tematica portata in scena da un cast numerosissimo e variegato.
Ma chi conosce la vena teatrale di questo scrittore?
Ebbene sì, in un primo momento Calvino guardava al teatro come sua massima ispirazione ed obiettivo, come testimonia uno scambio epistolare, risalente agli anni 1941-1943, con l’amico Eugenio Scalfari. Ma questa passione giovanile, questa sperimentazione che in effetti sembra calzare molto bene con la sua poetica e con la sua scrittura, non ebbe poi effettivamente seguito.
Si dedicò così principalmente alla narrativa, ma alla luce dei fatti e dei testi analizzati, ci sembra quasi di vederlo, riflessivo e sognante, mentre immagina già le scenografie ed i personaggi che si muovono sul palcoscenico.
Basta leggere i suoi romanzi per cogliere la profonda teatralità di certi personaggi ed avvenimenti, per questa semplice ragione quelli che andranno in scena questa sera non saranno soltanto i poco noti testi teatrali scritti da Calvino. Saranno ben sette le scene rappresentate, tra le quali vedremo comparire una vecchia conoscenza di noi tutti: Marcovaldo, dalla comicità ed ironia senza eguali. Attraverso scene fiabesche, surreali e allo stesso tempo ricche di significati, che avranno come filo conduttore “le città...(in)visibili”, ispirato al titolo del famoso romanzo del 1972, si percorrerà l’immaginario di un autore che ha segnato la storia della nostra letteratura in un modo assolutamente inedito e coinvolgente. Si salterà avanti e indietro nel tempo, attraversando i vari periodi in cui Calvino scrisse, sottolineando come sia sempre stato fedele a se stesso ed inconfondibile nella sua unicità, ma soprattutto come la sua fantasia non sia mai stata “inquinata” negli anni, mantenendo colori e vivacità inestinguibili.
Momenti esilaranti, a tratti assurdi, e momenti profondamente intensi e colmi di significati si alterneranno in una serata di grande divertimento, ma anche di riflessione sul concetto di “città”, sul vivere comune, sull’assurdità e sui paradossi. Dalle sabbiature improbabili di Marcovaldo, al naufragio di Valdemaro; dai dubbi esistenziali degli spalatori di terra, alla più assurda Baghdad mai immaginata; città celate tra nuvole e onde, città abbandonate, città nascoste. Un susseguirsi di scene visionarie che oscillano tra realtà paradossale e favola pura.
Una serata monografica e tematica portata in scena da un cast numerosissimo e variegato.
Le scenografie saranno un vero spettacolo dinamico per gli occhi, grazie alla video-grafica di Giovanni Biscontini.
Regia Marco Panfili
Il 23 agosto 2018 al Teatro Talia di Gualdo Tadino
Il 16 novembre 2018 al Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino
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